La Musica Delle Origini
I primi documenti che testimoniano l’esistenza della pratica musicale nella grande regione centro - asiatica risalgono al III millennio a.C. e provengono dall’area mesopotamica. Nella civiltà dei Sumeri e successivamente nel mondo babilonese si rileva un uso vario e differenziato degli strumenti musicali: sono presenti diverse tipologie di arpe, di flauti, di trombe e di strumenti a percussione; la danza, nel suo uso rituale, accompagnata ritmicamente da flauti e percussioni, è abitualmente praticata durante le celebrazioni stagionali e religiose . I reperti e le fonti iconografiche che consentono una ricostruzione attendibile della evoluzione degli strumenti musicali si trovano oggi al Museo del Louvre, al British Museum, all’University Museum di Filadelfia, al Museo di Bagdad. Molti ritrovamenti provengono dalle tombe reali di Ur (Mesopotamia), dal Turkestan orientale, dal Pakistan, dalla Cina occidentale (Kotan).
Gli strumenti musicali in uso a Bukhara, Samarkand, Ferghana, Khiva, nonostante le inevitabili metamorfosi, portano ancora oggi il segno delle origini millenarie. Diversi da una regione all’altra, gli strumenti rivelano una comune matrice centro–asiatica nella quale confluiscono elementi di epoca sumera, di tradizione persiana ed araba, di origine turkestana, ed influenze di impronta gandhara e di provenienza cinese. L’elemento di continuità e di relazione proviene dallo snodarsi attraverso l’Asia Centrale della via di commerci conosciuta come la “Via della Seta”.
Nel corso dei secoli la Via della Seta e la via della musica sembrano in più luoghi intrecciarsi e corrispondersi, seguendo un percorso comune. Dalla regione dello Xinjiang, sostando nelle grandi oasi di Tashkent, Samarkand e Bukhara, mercanti cinesi ed arabi entrano in contatto con le tribù nomadi e semi-nomadi di origine turca, iranica e mongola, si spingono fino alla Persia, al Caucaso e al Mar Nero; sviluppano con loro traffici, condividono mercati e caravanserragli. Negli stessi luoghi, musicisti di varia provenienza si incontrano, si riconoscono, danno vita a momenti di canto e di danza, scambiano esperienze, improvvisano melodie su scale e ritmi condivisi.